mercoledì 14 marzo 2012

the end of TCC 2012

Anche questo TCC è arrivato alla fine e, per finire in bellezza, l' ultima tappa non poteva non essere al Bside. La formula di gara è stata un po' diversa dal solito e gli atleti hanno potuto scalare, sempre con due ore e mezza per gareggiare, fino alle 19. E' stato perciò divertente veder risolvere tutti i problemi, dai più semplici ai più complessi, in un turno praticamente unico. Lo staff aveva preparato molti problemi e, come ormai noto, tutti erano salibili, anche se mai banali. Nella catagoria top maschile per esempio, i blocchi hanno fatto una selezione perfetta, in quanto giusto sei atleti si sono aggiudicati l'accesso in finale. Le qualifiche sono state particolarmente divertenti ed esasperanti allo stesso tempo, perchè alcuni problemi erano da risolvere con veri e propri giochi di equilibrio.. E come tali rimangono odiosi fino a quando non entrano, ma una volta chiusi, ti fanno sentire in piccola parte come Fischuber in coppa del mondo. Alla fine delle qualifiche partono quasi immediatamente le finali che, con gran sbattimento, lo staff organizza anche per la categoria debuttanti. Dopo di essi, si susseguono gli amatori e le top donne contemporaneamente ai top uomini. Tra quest'ultimi si sentiva la presenza di Stefano Ghisolfi, il quale dimostra un gran stato di forma e si aggiudica la gara senza troppi indugi. Il Bside team plus si fa sentire e piazza in finale tre atleti su sei: Luca Andreozzi (2°classificato), Luca Rinaldi (3°classificato) ed il sottoscritto (4°classificato). Per mia sfortuna il blocco di finale non mi riesce e mi accontento di stare dietro a nomi ormai ben noti nelle varie gare italiane. Come tappa conclusiva del circuito, è stata premiata anche la classifica combinata delle 6 gare. Avendo racimolato un bel po' di punti, ero abbastanza sicuro di finire sul podio ed infatti sono stato premiato come terzo. Nessuno si aspettava tutto il guaio che si è scaturito dopo. Molti tra il pubblico sono rimasti stupiti del fatto che ero sul gradino più basso del podio, ma io ero già contento di esserci. L'indomani, grazie a calcoli fatti con meno fretta, apprendo in realtà di aver vinto il circuito. La notizia è stata comunicata anche alla federazione e agli altri atleti interessati. Parlando da egoista, sono molto contento di aver vinto, ma umanamente mi dispiace molto per gl' ormai compagni di gare, Lorenzo e Leonardo, che si son visti declassare di una posizione dopo essere stati premiati. Spero che la federazione sappia amministrare in modo esemplare questo piccolo inconveniente dovuto, spero, alla fretta.

APalma

giovedì 1 marzo 2012

TCC Boulderbar in prima persona


Neanche a farlo apposta, il primo giorno di sole dopo un periodo peggio della stagione delle piogge tropicali, c’è una tappa del Tcc. Il 23 febbraio era infatti il turno del Boulderbar e così, dopo aver rapito mio fratello da scuola, siamo saliti a Torino, in un bel quartiere pieno di concessionari con auto da panico. Dopo le solite chiacchiere con i vari climbers, scopro che il turno parte alle 13,00, cioè 5 minuti fa.. Mi faccio perciò segnare come ora di inizio 13,30 ed inizio un po’ dopo. Dopo due giri sul primo giallo,mi è scivolata malamente una piatta e , inspiegabilmente, mi si è aperto l’ anulare destro ed ho iniziato a perdere litri di sangue che non pensavo nemmeno di avere. Nonostante l’aria da duro che mi conferiva questo infortunio, si è rivelato un vero inconveniente. Dopo una valanga di improperie, mi stringo molto il nastro intorno al dito e con un po’ di magnesite, ho ripreso la gara. Tra le varie medicazioni maccheroniche e prove di nastri e cerotti vari perdo più di mezz’ora. Al mio ritorno ho trovato gran parte degli altri top omini che avevano chiuso molto. Fortunatamente, tra sangue, turpiloqui e dolorini vari, mi entrano tutti i blocchi eccetto uno, il quale rimarrà irrisolto. Entro così in finale come primo a pari merito con il celebre Filip Babicz ed una altro campione che non ha bisogno di presentazioni, Marcello Bombardi. A ruota seguivano Leo, Marco Gozzi (compagno di indimenticabili esperienze a Merano) ed il novellino Lorenzo Carasio. Il blocco di finale appare subito bello corposo e, tra tutti, rimaniamo incerti sulla lettura. Come mio solito, pianto su un po’ di macello e mi ritrovo costretto ad aleatori incroci molto spettacolari. Con il secondo giro tento di apparire meno animale, ma il tentativo fallisce miseramente. Torno in isolamento un po’ incerto sul da farsi ed inizia la terza ed ultima tornata. Dalle urla del pubblico capisco che Marcello ha toccato una presa molto alta. Decido allora di tornare in modalità bestia e ripropongo un giro sulla falsariga del primo. Fortunatamente riesco a tenere la presa che Marcello aveva toccato ma, non trovando i piedi in quella miriade di nastri,salto giù. Grazie a questo, mi ritrovo nuovamente ed in modo inspiegabile sul gradino più alto del podio, seguito da grandi nomi del panorama arrampicatorio italiano.
A.Palma