mercoledì 23 maggio 2012

"Non può piovere per sempre"....The Crow


Martina Blanchet "Ovviamente quella a sinistra....
Pimavera! tempo di monsoni!  La fuga verso falesie al riparo dall'incessante pioggia è scattato anche per il manipolo del team(+) plus, che proprio al santuario della strapiombanza e della fatica (Sarre)  dovel'immagine del Gnerro appare ad ogni bloccaggio, raccoglie i primi risultati. Qui  Martina Blanchet porta in alto la sua leggerezza su "SMALTO" 8a+. Qualche metro più in la, Serena Rinaldi si porta a casa la superclassica Cabuki (7c+) Ma è  Luca "Bazooka" Rinaldi a farsi l'indigestione di Ghisa più grande con "Smalsifal" una delle 1000 combinazioni del luogo.



Se volete,  potete leggere le avventure de Bazooka direttamente dalle sue parole estasiate.....
"L'obrorio scavato si chiama Smalsifal, via atletica con movimenti ampi....il grado è sull'8b...di certo non quelli del cubo....
La prima volta che ho provato questa concatenazione era circa un mese e mezzo fa in compagnia dello skanner, motivato dalla prestazione della settimana precendente (Giudecca 7c+ flash alla falesia dei Bielledi di Donnas) e dai discorsi dello stesso skanner il quale predicava il fatto che questa via poteva essere a me congeniale...quello stesso giorno ho risolto il singolo centrale (un' allargo povero di piedi) non durissimo per un albatros :))... ma come al solito la mia resistenza era quella che era...
lascio passare qualche tempo prima di rimettere le mani sul tiro, fino a quando Luca Elle Andreozzi confidò a me e Guido il desiderio di voler vedere il leggendario OBROBRIO di Sarre, ma anche quel sabato nulla da fare, 4 giri a saltare giù che un pollo all'uscità l'allungone.....
Quel giorno un pò scazzato me ne tornai a casa con il pensiero che a me la resistenza di fare 20 metri in verticale non entrerà mai....
Invece il 05 maggio dopo una settimana di pioggia incessante risalgo nuovamente al Tetto, riscaldamento pari a zero,poi un giro di ricognizione per rivedere la sbandierata, e dopo 30 mi ritrovai in catena con neanche così tanto ferro nelle braccia...
Come sempre una volta con i piedi a terra la soddisfazione svanì e lo sguardo mi si pose un pò più in su verso la seconda catena, e così che il GIOCO DELLA GHISA riprese il via....
Alla prossima....sperando sia in un posto decisamente più bello.....
Pinperepettenusa.....

venerdì 18 maggio 2012

Non studio, non lavoro, non guardo la tv. IO SCALO!


Luca al B Side durante l'ultima tappa del TCC
Luca su "Icaro" 8a
Luca Andreozzi aveva due sogni: vincere una gara al B side e ripetere il primo 8a italiano di boulder icaro. Ora che in poco tempo li ha realizzati, mi pare sia giunto il momento di presentare il nuovo schiacciasassi del Bside Team (+)









Eccomi qua.

Come molti di voi sanno, mi chiamo Luca Andreozzi, e vengo dalla Toscana, più precisamente da Viareggio, una piccola città di marinai, che proprio con l'arrampicata, non ha niente a che fare.

Quello che forse non molti di voi sanno invece, è....cosa diavolo ci faccio io a Torino?? Bene, la prima domanda che mi viene fatta, è sempre la stessa, giustamente:

“Cosa studi?”

Alla risposta “non studio”, spunta sempre sulla faccia della persona interessata un'aria interrogativa, che però subito viene sostituita da un'espressione più sicura, accompagnata a sua volta dalla seconda domanda che tutti mi fanno:

“Ah, e che lavoro fai?”

Eccoci. Bene signori, chiamatemi pure pazzo, ma sono sincero quando dico, che sono venuto fino qua per un motivo solo, e vi assicuro che il suono di questa parola mi è rimbalzato in testa per tutto il tempo, prima, durante e dopo il viaggio. Oltre ad essere il motivo per cui sono qua,  mi rendo conto essere anche un'enorme parte della mia vita, quello che mi ha portato ad essere, nel bene e nel male, la persona che sono oggi. Ebbene si. Sono qua per questo.

Scalare.

Viareggino di residenza, ma non di spirito, dimostro sin da piccolo dei chiari sintomi di non appartenenza alla città, dando le spalle al mare così vicino, e guardando dalla parte opposta, verso le Alpi Apuane, e quella che noi arrampicatori toscani chiamiamo “La Valle”. Solo adesso mi rendo conto, guardando la Val di Susa, e la Valle dell'Orco, di cosa sia veramente una Valle, con appunto, la “V” maiuscola...ma per me il Camaiorese, con le sue falesie di calcare grigio e blu, rimarrà sempre e comunque “La Valle”, che ancora oggi sento come casa mia, più di quanto lo fosse stata la camera nella quale ho dormito per 20 anni.

Istintivamente sostituisco a 6 anni parchi giochi, campetti da calcio, merendine e compleanni con l'arrampicata, e passo la mia infanzia proprio là, nella Valle, scalando, e giocando con Action Man tra una via e l'altra.

L'arrampicata era per me pura passione, gioco, divertimento.

Questo è quello che non mi sento più di dire a 17 anni, quando decido, che tra me e l'arrampicata, era finita, ma mi sbaglio di grosso quando dico, che sarebbe stato “per sempre”, senza poter immaginare quante sorprese ancora aveva da regalarmi questa severa disciplina sportiva, questo stile di vita.

Ecco come circa un anno e mezzo fa, vengo svegliato una mattina dalla voglia di scalare, di giocare con la roccia. In poco tempo ritrovo un nuovo me stesso, cresciuto, diverso, ma sopratutto, con quel fuoco dentro che pensavo qualcuno o qualcosa fosse riuscito a spegnere.

E' stata la voglia di conoscere gente e posti nuovi, di crescere, di migliorare, e come dice Daniel Woods, essere il migliore che io possa essere, per me stesso, e non paragonato agli altri, che mi ha fatto investire gli ultimi risparmi in un viaggio di sola andata per Torino, destinazione Bside.