Qualcuno si ricorda quella linea in gneiss sopra caprie dove
è necessario avere delle ventose al
posto delle mani per poter stare aggrappati a quelle presine un po’ svase e
avere degli uncini e non delle semplici
scarpette per non essere sputati via dagli appoggi scivolosi...a meno
che… non tu non abbia il QUARTO POTERE J
Era un po’ di tempo che pensavo di tornare a Campambiardo,
falesietta in val di susa a poco più di
mezz’ora da casa e con uno stile che, si può dire, è proprio il mio: tecnica,
mobilità di anche e forza sulle dita non devono mancare! Avevo in mente di
provare quell’8b di cui tutti mi parlavano bene e concludevano dicendo : “
secondo me ti ci troveresti bene, è proprio il tuo stile!”…
Beh … dopo mesi che volevo andarci ecco finalmente che un
mercoledì pomeriggio salgo in macchina con Adriano Trombetta in direzione Campa
e dopo poco più di un’ora ero già attaccata al tiro a studiarmi i movimenti
dall’alto (impresa ardua se non hai nessuno che te lo spieghi). Il primo giorno
è andato così: ho segnato quelle che pensavo fossero le prese e ho provato i
singoli, mi sono studiata il “lancio” e, molto importante, mi sono detta tra me
e me: “questo movimento non lo farò mai in continuità…” . In effetti come
l’avevo pensato io il lancio era parecchio duro, poi però per suggerimento di
Pietro Bassotto ho cambiato totalmente l’impostazione e la mano di arrivo alla
presa successiva al lancio: DECISAMENTE UN ALTRO TIRO!
Decisi di tornare a provare il tiro lo stesso sabato anche
se il giorno dopo avrei avuto una gara…”solo 3 giretti veloci veloci”..
Sveglia presto e via in direzione Campa, questa volta ero
con 2 amici : Alessandro Mammino e Matteo la Fata!
Quel giorno la forma c’era ma purtroppo non si poteva dire lo stesso della roccia…
umidità 100% e non si riusciva a stare attaccati per più di 2 movimenti
consecutivi… CAVOLO K
.. Buttai via 3 tentativi (uno molto buono dove feci solo un resting) e poi
tornai a casa sconfitta ma ancora con la voglia di ritornare per dare il
massimo!
Terzo giorno: mercoledì seguente (14-05-2014), il giorno definitivo!
Stessa ruotine del mercoledì prima, partenza nel pomeriggio
e arrivo in falesia dopo una mezz’oretta. Ad aspettarci questa volta c’era un
vento pazzesco e con quello l’aderenza era assicurata!!
Infatti dopo 2 tentativi andati storti per qualche cavolata
commessa per un po’ di tensione ,al terzo tantativo riesco a superare la prima
parte del tiro e ad arrivare al discreto riposo prima del movimento di
“lancio”..
concentrazione…concentrazione…conc…. Sbam!!! Zanca in mano!
Dopo aver realizzato che il più era passato, mi rilasso e
recupero le forze per superare l’ultima sequenza di dita prima delle zanche per
arrivare in catena. Recupero e riparto, scalo senza fare errori e dominando
ogni presa..e poi finalmente la CATENA! Quando faccio scattare il moschettone
di ancoraggio sono al settimo cielo! Avevo salito non solo un tiro duro, ma un
bellissimo capolavoro della Val di Susa! E non era tutto! Mentre facevo la
salita c’erano dei droni a riprendermi grazie al gentile contributo di Edoardo
e Tommaso che si sono offerti per montare un video del mio 8b e c’era anche un
certo Trombetta appeso alla catena del tiro a fianco che mi aveva puntato la
macchina fotografica in faccia per tutta la salita ! E cosa volevo di più? ;)
p.s.: a breve il video della salita!!! Ph: Adriano Trombetta
AL FUOCO ,
AL FUOCO!!!!
Dopo circa 2 settimane(24-5-14) dalla mia ultima realizzazione decido
di andare a passare un tranquillo sabato scalatorio ai Tornetti (Val di Lanzo)
insieme al mio amico Alessandro Mammino( lo ricorderò sempre per il suo stile
alla guida un po’ brusco : ti voglio bene ale :P).
Arriviamo per mezzogiorno e mezza
in falesia e rimango subito colpita dallo splendido paesaggio che ci circondava
e che rendeva quel posto così bello e tranquillo: il torrente , il cinguettio degli
uccellini, i grilli ... tutte queste melodie rendevano la scalata ancora più
piacevole!
Facciamo 2 tiri per scaldarci che
ci rivelano la bellezza della roccia e lo stile molto vario che ci offrivano le
linee in quel posto (fessura, tacche , diedri e molto altro ancora).
Finito il riscaldamento non perdo
altro tempo e attacco a salire su un 8a+ molto bello (e fisico) che si trovava
proprio nel primo settore dove eravamo noi à
AL FUOCO AL FUOCO.
Il motivo di quel nome lo capisci solo vedendo
la base del tiro , infatti proprio lì sotto è accatastata una massa di legna
che servirebbe per accendere il fuoco.
Il primo giro lo faccio per
studiarmi un po’ i movimenti e vedere dove mettere gli opportuni tallonaggi
trattandosi di una via su uno spigolo con prese piatte, tacche e fessure , non
era impresa banale capire dove andare.
Nonostante il primo giro
parecchio ghisante, quando parto per il secondo tentativo dentro di me so di
potercela fare, anzi la mia testa stava già ripercorrendo i movimenti del tiro
mentre io ero ancora lì sotto che mi preparavo a partire. Infatti le mie
aspettative si realizzarono perfettamente: scalai tutta la sequenza senza
sbagliare nulla e arrivai in catena senza troppi problemi a parte qualche
millimole di acido lattico di troppo negli avambracci.
Che figata J questo tiro valeva la pena provarlo a lungo
solo per il gusto di scalare su quei movimenti così belli; evidentemente il
destino mi aveva riservato qualcos’altro per quella splendida giornata!
Infatti dopo un buon riposo mi
convinco a provare un altro tiro impegnativo: HARDCORE 8a+ di dita su
semistrapiombo, settore più in basso rispetto a quello precedente.
Provo a salire con la
concentrazione di chi vuole chiudere a vista, ma naturalmente già all’altezza
del 3 rinvio salto una bella tacca sicata e cado facendo un movimento alquanto
improbabile. A consolarmi rimase il fatto che per il resto del tiro avrei munto
2-3 rinvii, sempre per lo stesso motivo di prima ( forse dovrei aumentare la
graduazione delle lenti XD). Scendo dal tiro abbastanza stremata, erano stati
30 metri infiniti scalandoli in quel modo…
Decido di fare un buon riposo e
di dare un’ultima botta al tiro senza aspettarmi chissà quale performance…
Parto… inizio a scalare
fluidamente e senza bloccarmi dove sapevo di aver fatto fatica il giro prima,
supero il primo blocchetto, anche il secondo e il terzo…. Arrivo a una presa
rovescia dove posso decontrarre un pochetto prima di ribaltarmi sul “facile” e
,vedendo la reazione dei miei avambracci che non volevano saperne di
riprendersi, decido di azzardare un dinamico per prendere il buco buono che mi
avrebbe portato fuori di lì…LO AFFERRO!!
Wow che cu.. no dai è stata tutta bravura ;)
Beh che dire… scendo dal tiro
esausta e felice e dopo aver deciso che era tardi e che nessuno dei due avrebbe
più provato nulla, a parte un 7a+ straduro di alex, ci avviamo in paese per
prendere un pezzo di pizza e gustarci un po’ il fine giornata J
Mi ero divertita davvero un
sacco, sia per il bel posto che per l’ottima compagnia e perché avevo dato
davvero tutto per fare qualcosa che amo!
Sentirete parlare presto di me ;)
Buona scalata a tutti!
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