mercoledì 22 febbraio 2012

Prima prova boulder, Macroregione ovest

Dopo  aver saltato la prima tappa di lead, il ciclo delle giovanili è iniziato anche per me. Domenica 19 gennaio si è tenuta la prima tappa di boulder della Macroregione ovest. Domenico Spatari e Gianni Duregato hanno preparato 25 blocchi, divisi ne cinque colori classici, sui muri della Sciorba.
Dopo le prime voci sulla facilità dei problemi di gara, il turno è iniziato puntuale e la voce è stata subito smentita. Ogni blocco aveva infatti un trucchetto e nessuno di loro era mai banale. Dopo un veloce riscaldamento mi sono trovato a provare con Lorenzo Fornaro, atleta di casa, il blocco più impegnativo della gara, sotto l’ occhio esperto del Duregato. Alla fine, nonostante i suggerimenti del tracciatore, nessun atleta è riuscito a portare a casa quel piccolo gioiello. Dopo un’ora e mezza di tentativi e cadute, il turno si è concluso e le classifiche sono state esposte senza intoppi molto velocemente, per merito dell’ ottima organizzazione. Il podio dell’ U20 maschile risultava perciò così: sul gradino più basso Andrea Botto, superato da Lorenzo Fornaro. Fortunatamente sono riuscito su uno dei problemi più difficili in gara ed ho perciò avuto il privilegio di salire sul gradino più alto del podio, superando di un blocco l’ atleta di casa.
A.Palma

domenica 5 febbraio 2012

TCC Alpiteca in prima persona

Come ormai consuetudine, la Sportica organizza la propria tappa del Tcc allì Alpitaca di Saluzzo. Come al solito, i blocchi preparati da Donato Lella si sono rivelati fisici, complessi e molto estetici. Per questa gara puntavo giusto ad accedere alle finali, causa una bella influenza. Inizio quindi con un veloce riscaldamento e partendo un po' dopo l' ora di start della gara. Fortunatamente qualche blocco cade subito al primo tentativo, così il morale rimane alto, anche quando inizio a testare i materassi... Il problema più grande penso sia stato l' acido lattico e il riuscire flash sulla maggior parte dei problemi di gara (solo tre si son fatti corteggiare più a lungo) credo sia stato una grande fortuna. Alla fine delle qualificazione ero perciò contento, ma ignaro della mia posizione.
Dopo qualche mandarino (dicono che la vitamina C sia un toccasana per gli influenzati...), un caffè, due chiacchiere ed un' appena accennata sessione di stretching, vengo chiamato con gli altri atleti in isolamento.
Con me ci sono grandi nomi dell' arrampicata e la tensione è alta. Fortunatamente trovo un' ottima compagnia e tra le risate, viene chiamato ad uscire il primo atleta della mia categoria. L' ordine è inverso alla posizione raggiunta in qualifica, perciò esco per ultimo. Ogni atleta che esce viene accompagnato da urla di incitamento ed ogni presa tenuta è motivo di gran festa. Arriva il mio turno e, alla mia uscita, la mia compagnia si fa riconoscere facendo un gran casino. In quel momento ho capito che non potevo deludere nè loro, nè i miei famigliari. Con questo pensiero in testa stritolo ogni presa che mi si para davanti cadendo, sfortunatamente, nell' attimo in cui cerco di afferrare il top. Capisco dalle urla di essere arrivato molto alto, ma non mi aspettavo di essere caduto allo stesso movimento della living legend cuneese, Ale Penna. CI spareggiano perciò i risultati in qualifica e mi ritrovo finalmente sul podio, per di più sul gradino più alto. Anche altri miei colleghi Bsidiani erano in finale con me, Luca (3°) e Leonardo (6°). Sfortunatamente l' altro collega Skanner non riesce a centrare l' accesso, ma con tre atleti su sei in finale emerge la voglia e la capacità del team plus di abbinare divertimento e qualità in ogni competizione.