domenica 24 agosto 2014

LOUPPATI PER LE FERIE


Ma gli arrampicatori vanno in vacanza?

Cosa vuol dire di preciso farsi una vacanza?

Significa per caso andare in un bell’angolo di mondo dove potersi rilassare godendo di tutte le sue bellezze? 

Secondo me è proprio questo il significato dell’andare in vacanza, la scoperta di posti nuovi e, molto importante se non fondamentale, il fattore RELAX.

Ed è proprio quello che abbiamo fatto noi quest’estate, per 6 giorni, prendendoci una breve pausa da  allenamenti, gare e impegni vari di ognuno.
Con un gruppetto di giovani climber siamo partiti alla volta delle Gorges du Loup (nell'entroterra tra Cagnes-sur-Mer e Antibes) e abbiamo assaporato tutta la magia di quel luogo proprio toccando la sua roccia (spesso non solo con mani e piedi!) e bagnandoci nel mare lì accanto.
Sono stati giorni di fuoco perché non si stava un minuto fermi e alla fine della giornata eravamo tutti stanchi, felici e appagati, pronti a cominciare un’altra giornata come la precedente! Roccia e mare sono proprio un'ottima accoppiata e se poi si aggiunge la bella compagnia non manca nessun ingrediente per essere un climber felice!
Come tutte le vacanze che si rispettino il nostro equipaggiamento era molto “spartano”: tende, sacchi a pelo, materassini, pentolame, cibo di vario tipo per sopravvivere almeno qualche giorno (in realtà sarebbe durato solo un giorno, due massimo) e tavolino da campeggio. Il tutto caricato sull’auto non senza fatica, ma con qualche manovra stile tetris siamo riusciti alla fine a far star tutto!
Non sapevamo dove effettivamente saremmo andati a campeggiare, l’organizzazione non era esattamente il nostro punto di forza.
Però in compenso ce ne intendevamo in quanto a cucinare, infatti non ci siamo mai fatti mancare un buon piatto caldo la sera dopo le lunghe giornate di falesia e mare.
In quanto a scalare...beh lì una mano ci sarebbe stata d’aiuto! In particolare durante in primi giorni, il cosiddetto “acclimatamento”, dove la scalata si è rivelata molto severa, o perché eravamo abituati troppo bene con i bollini del Bside oppure perché non sapevamo da che parte afferrare quelle lunghe canne bombate che ti facevano andare d’acciaio in pochi secondi. Oltretutto il settore dove scalavamo era uno con i gradi più duri di tutta la Francia, tanto per intenderci! Comunque per molti di noi le soddisfazioni sono arrivate lo stesso!

Ma non vi ho ancora detto chi sono i protagonisti di questa bella avventura!
Partendo dalla nostra auto, la prima a partire il giorno sabato 8/08 da Torino, abbiamo:

ALBERTO TRIVERO: autista, informatico, aggiusta-tutto e grande fotografo (è la sua instancabile voglia di far scattare l'otturatore della fotocamera che si deve ringraziare per le foto che seguiranno);

EDOARDO BOCCHIO VEGA: il nostro porta-bevande (birra, vino e se si sbagliava anche l’acqua) e DJ;

IO E LA MARTY: le donne del gruppo, quindi lavapiatti, cuoche e le menti che decidevano cosa comprare al supermercato perché se si lasciava scegliere agli uomini era la fine.

Il secondo gruppo invece era composto da Marcello, Anais, Lorenzo Carasio e Alessio Garofalo e alla fine si sono organizzati in maniera un po’ diversa dalla nostra, sono infatti partiti un giorno dopo di noi e hanno optato per una soluzione più comoda per il dormire: un'ampia tenda canadà (come la chiamano i francesi) da 6 posti con cucina integrata e scompartimenti per la notte!
Grazie a questa soluzione geniale saremmo andati da loro a invadergli casa un po’ di volte con la scusa di stare tutti assieme.. ;)

Fatta questa breve introduzione non voglio andare oltre perché la mia convinzione è che le immagini trasmettano molto più di quello che si possa dire con le parole.
Quindi lascio a queste bellissime foto il compito/dovere di raccontarvi come sono trascorsi i nostri giorni alle Gorges du Loup.
Posso solo dire che per me, e penso anche per tutti gli altri che erano insieme a me, questa è stata meglio di una vacanza.

Cos’è dunque una vacanza?

La vacanza è un modo per staccare la spina da tutto ciò che solitamente provoca stress ed è un periodo di rilassamento dove ci si focalizza invece su quello che fa star bene: nel nostro caso.. l’arrampicata!

Buona visione!
 

Capitolo 1: LA COMITIVA




Capitolo 2: RISCALDAMENTO



Capitolo 3: TIRARE DURO

 FEDERICA


MARTINA

MARCI


ALESSIO

ANAIS



LORENZO

EDOARDO

ALBERTO


Capitolo 4: FAME :p

(brutta la fame!)
                   

ristorante 5 stelle
pranzetto nella canadà




Capitolo 5: MARE!!

autoscatto in equilibrio precario

foto della spiaggia a cagne la sera

 le "sirenette"


nanna

 la coppietta

disturbatori


il fotografo

instancabili scalatori


E infine un breve sunto delle mie realizzazioni a Gorges in 5 giorni di scalata: 


-15-08-14    DIES IRAE 8a+   Second go


-10-08-14    pas vus pas pris 8a+  Second go


-12-08-14     Devèrsè Satanique 8a 4 go 


-12-08-14      La ligne noire 8a 3 go


-14-08-14      Petit poucet extension 8a Second go


-14-08-14      Arrow Head 8a Second go

-14-08-14   Petit poucet 7c+  onsight

by Fede Ming 







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martedì 5 agosto 2014

PIOGGIA? SI SARRI CHI PUO'!!!!

Eh già, ci sono finita pure io questa volta,
la pioggia ha vinto su tutte le mie buone intenzioni di scalare a Briancon e,come per magia, mi ritrovai a Sarre...La si può descrivere come la falesia-parco giochi dei plasticari perché infatti lo stile di scalata si adatta molto a quello praticato in palestra o al trave/pan gullich! 

Quest'anno era la prima volta che facevo visita al tetto e dalla mia ultima esperienza in questo posto avevo conservato solo brutti ricordi, ma ciò era dovuto al fatto che non possedevo ancora un buon bloccaggio perciò tutto mi sembrava IMPOSSIBILE.

Questa volta invece tornavo allenata e i miei bicipiti in un anno avevano subito un evidente "ritocchino"; insomma sta di fatto che gliel'ho suonate io questa volta al tetto ;)

Dopo due ore interminabili di treno (il giorno dopo un viaggio di 10 ore per tornare da una coppa del mondo a Imst),arrivo FINALMENTE in stazione ad Aosta dove ad aspettarmi c'è Alby (Alberto Trivero: fotografo molto bravo e apprendista scalatore al tetto di sarre ). 

Montiamo sulla sua Ford e sfrecciamo verso il tetto pensando già di trovare lì una platea di gente e code sui tiri trattandosi di una Domenica di pioggia... in realtà non c'era nessuno ancora e siamo i primi ad arrivare e i primi a salire il famoso 6c di scaldo : La pista degli elefanti. 

Dio solo sa quanto è ripetuto quel tiro!!!

Dopodiché concludo il riscaldamento salendo anche il 7b a fianco e,quando sono in catena, mi viene in mente che proseguendo fino in cima il tiro diventava 8b e si trattava oltretutto di un tiro abbastanza naturale con tanto di fessura e diedro. 

Massì dai facciamola questa cavalcatona fino in cima al tetto :)
E così scavo dopo scavo, dopo scavo...fessura!!...dopo scavo, dopo scavo...catena!!! In poche pause riesco a risolvere tutti i passi chiave e raggiungere la cima.
Arrivata alla base del tiro dopo una bella calata in mezzo alla ferrovia rimasi un po' zittita per la sorpresa: avevo subito un enorme cambiamento in un anno di  lunghi allenamenti in palestra e quel tiro ne sarebbe stata la conferma!! 
Dopo un altro tentativo mandato in fumo per uno scherzetto giocato dal mio braccio che per un attimo non ha voluto tenere la sua naturale chiusura di 90°, riesco al 3° giro a moschettonare la catena di Criptonite(8b).
Certo ero stanca,ghisata e anche un pò nauseata per il troppo sangue alla testa, però in un primo momento non fui soddisfatta della mia realizzazione... probabilmente lo vedevo solo come un allenamento non trattandosi del tipico stile falesia. Successivamente capii che  a tutto andava dato un valore anche se questo voleva dire uscire un pò dai propri  schemi!
Quindi avevo fatto un 8b in soli tre giri! :) 
E cosa più importante: avevo raggiunto un obiettivo  che mi ero prefissata un anno prima dopo la ultima performance al tetto, ovvero migliorare l'aspetto forza!
FATTO! ;)
Pensate sia finita così la mia giornata al tetto? Certo che no! 
Mi aspettava un altro bel tiro di scavi un pò più a destra : Sarre 2000 (8a+). A differenza di Criptonite si trattava di un tiro un pò più corto e più intenso con prese più piccole e di dita. 
Anche per questo tiro mi ci vollero 3 giri, infatti dopo un primo giro andato molto bene ma senza riuscire a moschettonare la catena, quello dopo si rivelò un fallimento perché mi dimenticai di fare una cosa fondamentale per riuscire a chiudere il tiro : RIPOSARE! 
Quindi dopo un buon riposo ripartii e mi  portai a casa anche Sarre 2000!!
La stanchezza ormai era alle porte e non mi restava che fare un ultimo tiro per decontrarre un po', perciò azzardai una salita su Kabuki (7c)   e vedendomi ancora combattiva continuai a salire per la sua estensione (8a). Caddi però poco prima della fine del duro e lì decisi che era giunto il momento di dare un estremo saluto al tetto perché non l'avrei più rivisto per molto tempo(SPERUMA!!). 


Un grosso ringraziamento va ad Alby per le bellissime foto!